Cinema in Circolo: 1945

Il Circolo del Cinema propone in streaming esclusivo per i Soci il film 1945 di Ferenc Török (Ungheria, 2018 – 91′), presentato nella sezione Panorama alla 67ª Berlinale e vincitore di numerosissimi premi.

In un afoso giorno di agosto del 1945, mentre gli abitanti di un villaggio ungherese si preparano per il matrimonio del figlio del vicario, un treno lascia alla stazione due ebrei ortodossi che, sotto lo sguardo vigile delle truppe occupazioniste sovietiche, scaricano dal convoglio due casse misteriose e si avviano lentamente verso il paese. Il precario equilibrio che la guerra ha lasciato sembra ora minacciato dall’arrivo dei due uomini. In tutta la comunità si diffondono rapidamente la paura e il sospetto che i tradimenti, le omissioni e i furti, commessi e sepolti durante gli anni di conflitto, possano tornare a galla.

Il regista Ferenc Török, come già il connazionale László Nemes ne Il figlio di Saul, propone un approccio cinematografico raffinato e intelligente a un drammatico periodo di transizione della storia del suo paese.

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1945 sarà disponibile in streaming dal 19 al 24 maggio 2020.

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Note sul film

1945 è tratto dal racconto Homecoming dello scrittore ungherese Gábor T. Szántó, i cui saggi e racconti brevi sono stati tradotti in diverse lingue e inseriti nell’antologia americana Contemporary Jewish Writing in Hungary (Paperback, 2003).
Il regista Ferenc Török, come già il suo connazionale László Nemes ne Il figlio di Saul (Oscar al miglior film straniero 2016), propone un approccio cinematografico raffinato e intelligente ad un drammatico periodo di transizione della storia del suo paese. Questo film, silenziosamente commovente e avvincente, ricorda anche un altro Premio Oscar al miglior film straniero del 2015, Ida del regista polacco Paweł Pawlikowski, in cui i personaggi sono costretti a fare i conti con i gravi errori umani da loro stessi commessi durante la seconda guerra mondiale. Al tempo stesso la malinconia è bilanciata in 1945 attraverso la suspence crescente e la chiave di lieve humour che serpeggia nella stessa struttura narrativa.
Attraverso lo stile cinematografico di Török, i dettagli diventano eloquenti simboli narrativi. I suoni, la radio che annuncia le notizie, gli oggetti, le eleganti posate d’argento, i mobili semplici ma raffinati e la candida biancheria ricamata raccontano di un piccolo mondo fragile che si sforza di dimenticare il dolore del recente passato cercando di ricostruire un tempo e un’epoca ormai perduti. Il tempo e le azioni scorrono lenti e ritmati mentre la tensione sale fino a che tutti gli elementi si incontrano in unico crocevia, pronti a esplodere.
Il racconto di Szántó, nelle mani di Török diventa il ritratto articolato di una società che cerca di venire a patti con i recenti orrori della guerra, vissuti, perpetrati o semplicemente tollerati per il solo guadagno personale. Un cast artistico superbo, la vivida, elegante fotografia in bianco e nero di Elemér Ragályi (The doorJakob il bugiardo) e la direzione artistica storicamente dettagliata di Dorka Kiss (Il figlio di Saul) esaltano il racconto di questo dramma eloquente. Altrettanto degna di nota è la colonna sonora di Tibor Szemzö (L’albero della vita), che con il suo ritmo malinconico a volte ricorda le antiche melodie ebraiche e contribuisce a sostenere e punteggiare l’inquietudine e la suspence crescenti che caratterizzano il film.

1945 – Intervista al regista Ferenc Török