Novecento

Ecco una delle idee di base di Novecento: film sulla cultura popolare, secondo Gramsci, e nel senso di Pasolini. […] Com’è fatto? C’è una divisione segreta in quattro stagioni. La grande estate dell’infanzia e dell’adolescenza ai primi del secolo, coi primi rapporti tra il figlio del contadino e il figlio del padrone, in un’aura ancora ottocentesca, poetica, lirica. Molta campagna. Molta Emilia. Molto Verdi. Verdi che aveva sempre dei punti di riferimento nella campagna intorno alla sua casa. Comincia con uno che corre attraverso i campi gridando appunto: “È morto Verdi!”. Sono i funerali dell’Ottocento, i personaggi del dopo-Verdi si vedono già come dei sopravvissuti… Poi l’autunno che precede il fascismo; e il lungo inverno fascista durato vent’anni: soprattutto psicologico, perché il fascismo pretende psicologia. Finalmente, il 25 aprile, la primavera, quando si materializza l’utopia contadina, i contadini della Bassa padana credono d’aver fatto la rivoluzione, e forse l’hanno fatta davvero, anche se finiranno per lasciarsi convincere a restituire le armi.

Cinema Kappadue

16.30 – 19.00 – 21.30

Proiezione

23 maggio 2019

Regia

Bernardo Bertolucci

Durata

5h16min (Atto I - 2h42min, Atto II - 2h34min)

Origine

Italia, Francia, Germania Ovest, 1976