To Kill a Mongolian Horse

I paesaggi di una Mongolia stepposa e invernale fanno da sfondo alla storia di Saina, mandriano alle prese con condizioni climatiche ed economiche che rendono sempre più insostenibile il suo lavoro e la sua esistenza. Mentre tutti intorno a lui sono costretti a vendere pecore e cavalli a causa della siccità che riduce le aree di pascolo, Saina si ostina a rimanere aggrappato alla vita del ranch in cui è cresciuto assieme al padre. Il contrasto tra la sua routine quotidiana e lo scenografico lavoro serale come cavallerizzo per degli spettacoli si fa sempre più critico.

La figura di Saina nasce dal reale e si appropria del film in quanto simbolo di una lotta che, per quanto sia radicata nelle specificità del luogo, è anche universale. Ammirevole la capacità della regista di costruirgli attorno un’impalcatura drammatica sfaccettata, dal retrogusto amaro eppure segnata da un tono affettuoso. Capita a volte che il cinema proveniente da luoghi come la Mongolia si sostenga – un po’ agli occhi dello spettatore, un po’ nell’intento degli autori – principalmente sulla poesia e sull’esotismo dei paesaggi, sulla resa visiva di una geografia quasi aliena; qui invece lo sguardo disincantato eppure non privo di morbidezza di Xiaoxuan Jiang mette di continuo in discussione tale approccio, e sembra spronare il pubblico a fare altrettanto. Lo si nota nella tensione tra esterni ed interni, che progressivamente si fanno veicolo sempre più angusto e desolato della prigionia sociale dei personaggi. Le vaste superfici che si stagliano fuori dovrebbero offrire sollievo, ma non sono che un costante avvertimento delle impossibili condizioni socio-economiche di una comunità all’apparenza sotto scacco.

Nonostante il budget evidentemente ristretto, Xiaoxuan Jiang non rinuncia a cercare l’inaspettato dove può, con immagini evocative che proiettano l’interiorità di Saina e degli altri sul mondo esterno: il risultato è una buona opera d’esordio che funziona come proof of concept della ricerca etnografica dell’autrice.

Cinema Kappadue

16.30 - 19 - 21.30

Proiezione

22 Gennaio 2026

Regia

Xiaoxuan Jiang

Durata

98 min

Origine

Malesia, Hong Kong, Usa, Corea del Sud, Giappone 2024