
Cinema in Circolo: Viaggio a Tokyo
Cinema in Circolo: Viaggio a Tokyo
RECENSIONE
di Paola di Giuseppe per Indye-Eye
“Il tono finale di un film di Ozu è una sorta di rassegnata tristezza, una calma e consapevole serenità che si mantiene a dispetto dell’incertezza della vita e delle cose del mondo”. Così Donald Richie (Yasujiro Ozu. The sintax of his film, in Film Quaterly, 17, 1963, p. 24) su quel mondo di attività umane tipiche del cinema di Ozu che sembrano rispondere a paradigmi di ordine e regolarità, ma in cui avvertiamo costantemente sottesa la scoperta dell’uomo colto nella flagranza delle sue azioni, nel complesso divenire delle sue motivazioni, nelle sue contraddizioni immedicabili. “ Labirinto della semplicità ” è la puntuale definizione che ne dà Amir Naderi, e una storia semplice è infatti quella di Tokyo monogatari (Viaggio a Tokyo), breve epopea di una famiglia che si disgrega intorno ai due anziani genitori in viaggio per rivedere i figli, lontani per lavoro dal paese di origine, con nuove famiglie e nipoti che stanno crescendo senza nonni.
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