Grecia, 2015. Il debito del Paese è insormontabile e l’Eurogruppo non conosce compassione. Basato sulle memorie personali di Yánis Varoufákis (Adulti nella stanza, edito in Italia da La nave di Teseo), all’epoca ministro delle finanze, ricostruisce quella che il regista stesso ha definito una tragedia – nel senso antico del termine – dei nostri tempi moderni: i personaggi sono guidati dalle loro concezioni di bene e di giustizia. Provvedimenti sovra-statali intrappolano i cittadini in una rete spietata di potere, mentre questi, per converso, inventano forme di resistenza personale per fronteggiare gli stravolgimenti sociali generati dalla recessione economica. A porte chiuse si consuma una tragedia umana. Un tema universale: una storia di persone intrappolate in una spietata rete di potere. Il brutale circolo dell’Eurogruppo ha imposto alla Grecia la dittatura dell’austerità, in cui umanità e compassione sono del tutto ignorate. Una trappola claustrofobica senza via d’uscita che esercita sui protagonisti una tale pressione da farli dividere. Una tragedia nel senso antico del termine: i personaggi non sono buoni o cattivi, ma sono guidati dalla loro personale idea di cosa sia giusto fare. Una tragedia dei nostri tempi moderni.
«Non si dimentica mai il Paese in cui si è nati, specialmente quando è un Paese come la Grecia. Scappai perché all’epoca tutto ciò che esso poteva offrire ai giovani della mia estrazione sociale era una vita di sottomissione a una democrazia teocratica. Da immigrato, la Francia mi ha permesso di andare al di là dei miei sogni più ambiziosi. La mia ‘grecità’ mi travolse di nuovo quando i colonnelli usurparono il potere. L’espressione della mia resistenza personale fu Z. Dieci anni fa, la crisi greca ha fatto sprofondare la nazione nella stessa situazione che mi spinse a lasciarla. Questo, naturalmente, ha fatto sì che esprimessi nuovamente la mia rivolta con Adults in the Room».
A cura del Bergamo Film Meeting
