Cinema in Circolo: Just Charlie

Ultimo appuntamento della stagione nella sala virtuale del Circolo del Cinema! In streaming esclusivo per i Soci, il film Just Charlie – Diventa chi sei di Rebekah Fortune (UK, 2017 – 99′).

Opera prima di Rebekah Fortune, il film racconta – con la schiettezza e il tono dolceamaro tipici della cultura britannica – di Charlie, un adolescente della provincia inglese con un grande talento per il calcio. Una delle squadre più importanti, il Manchester City, gli offre un ingaggio da sogno, ma Charlie ha un segreto: è felice solo quando, di nascosto, può vestirsi da ragazza.

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Just Charlie – Diventa chi sei sarà disponibile in streaming dal 30 giugno al 3 luglio 2020.

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Note di regia

Just Charlie è un racconto di formazione molto particolare. Charlie è una ragazza divisa tra il desiderio di compiacere le ambizioni del padre e l’urgente bisogno di esprimere la propria autenticità. Il bruciante desiderio di abbracciare pienamente la propria vera identità le dona la forza per riuscire a farsi accettare e amare dalla comunità in cui vive.
Il film è ambientato a Tamworth, la città in cui sono cresciuta, una piccola città di commercianti nelle Midlands, dove tutti si conoscono e dove il calcio domina qualsiasi argomento di dibattito. Tutti i personaggi del film sono ispirati a persone reali, con le loro difficoltà nell’aprirsi al di là della loro “zona di comfort”. Avendo io stessa sperimentato il rifiuto e la difficoltà nell’accettazione di individui che differiscono dalla “norma”, mi è sembrato il contesto perfetto in cui ambientare questa storia.
Ogni genitore vive sulla propria pelle il conflitto perenne tra ciò che ritiene meglio per un figlio e il bisogno di lasciarlo libero di seguire i propri sogni e scoprire se stesso. Pensiamo sempre di volere il meglio per loro, ma andiamo sovente incontro a delusioni. Per me la cosa più importante è stata esplorare il conflitto tra le speranze e i sogni di un nucleo famigliare della piccola borghesia inglese davanti a un percorso inaspettato di ricerca della felicità da parte del piccolo Charlie, che rappresenta un diritto per ogni individuo. Con questo film volevo raccontare soprattutto la storia di una famiglia e di una comunità.
Era fondamentale trovare un giovane attore davvero eccezionale per il ruolo del protagonista. Avendo lavorato per molti anni con i giovanissimi, sia a teatro che nel cinema, spero di aver sviluppato la capacità di riuscire a nutrire e far emergere l’emotività più autentica nelle loro performance, proteggendoli allo stesso tempo dalla complessità delle emozioni che possono trovarsi a interpretare di fronte a tematiche difficili.
Raccontando la storia di Charlie, ho voluto realizzare un “feel good movie” mantenendo però la schiettezza e il tono dolceamaro tipici della cultura britannica. Si tratta di una storia semplice, ma che aveva bisogno di essere realizzata con grande equilibrio e interpretata con immensa sensibilità. Volevo che il risultato fosse insieme appassionante, divertente, amaro, commovente, ma nel complesso gioioso.

Dichiarazione della regista sul tema della disforia di genere

Circa 20 anni fa ero una giovane attrice molto promettente con la voglia di scuotere e cambiare la sensibilità delle persone intorno a me. Venni coinvolta nella produzione di uno spettacolo intitolato Killing Larry ispirato al programma Kilroy della BBC, che mi colpì molto per come trattava il tema della transessualità. Provai una grande fascinazione, ma anche frustrazione, nei confronti delle testimonianze che vidi, e decisi di approfondire le mie ricerche. Mi colpì che in questi casi vi erano istanze di natura sia fisiologica che psicologica nella ricerca di se stessi. Sembra ovvio, ma la disforia di genere ci sprona ad ampliare la percezione del concetto di identità. Killing Larry debuttò nel 1997 al Fringe Festival di Edimburgo ottenendo un grandissimo successo di critica e di pubblico. Durante le mie ricerche per lo spettacolo, ebbi la possibilità di conoscere molte persone transessuali, le loro comunità, un’infinità di biografie, testimonianze, resoconti. Un’esperienza emotiva incredibile.
Just Charlie è un film sulla determinazione nel perseguire i propri sogni e sull’accettazione di chi viene percepito come “diverso”, perché a volte le regole che sanciscono “come si ama”, “cosa si può o non si può fare”, “cosa si può o non si può essere” devono essere superate. Ognuno dei personaggi del film si trova a mettere in discussione se stesso e i propri valori, costretto a fare i conti con le conseguenze emotive delle proprie scelte. La trasformazione di Charlie ispira un cambiamento in tutti gli altri personaggi e, mi auguro, anche negli spettatori. È una storia sulla creazione di un’identità – chi pensiamo di essere, chi vogliamo essere e chi siamo veramente – e sul coraggio di essere fedeli a se stessi, malgrado l’avversità da parte degli altri.